 
 
                COMMITTENTE
                  Comune di Casalecchio di Reno (BO)
PRESTAZIONE
                  Progettazione globale
ANNO
                  2004
PROGETTISTA STRUTTURALE
                  Prof. Ing.
                  Massimo Majowiecki
ELEMENTI DIMENSIONALI
                  lunghezza 98 m
                  larghezza variabile da 2.50 m a 6.50 m
IMPORTO OPERA
                  € 577.552,21
STATO DELL'ARTE
                  Realizzato
Passerella ciclo-pedonale  
                  avente luce libera di  98 m. Sistema sospeso con funi portanti 
                  e stabilizzanti a curvature contrapposte. L’impalcato è sostenuto 
                  dai pendini in funi con travi sagomate a forma di “gondole” 
                  in acciaio verniciato. La struttura di ancoraggio è formata 
                  da un cavalletto ad “A” dell'altezza fuori terra 
                  di circa 22 m di tubi in acciaio e tiranti a strallo in funi 
                  spiroidali zincate e verniciate. Il corrimano ed i parapetti 
                  sono realizzati con acciaio e funi inox.
                   TIPOLOGIA ARCHITETTONICO-STRUTTURALE DELLA PASSERELLA
                  Il progetto preliminare: la soluzione concettuale
                  Il progetto architettonico-strutturale ha tenuto in particolare 
                  considerazione i vincoli funzionali, ambientali ed economici 
                  imposti dalla Committenza.
                  
                  In funzione di questi vincoli è stato redatto un progetto 
                  preliminare, consistente essenzialmente in una analisi tipologica 
                  comparativa.
                  
                  Le tipologie strutturali esaminate sono state le seguenti:
                  - ad arco con impalcato sospeso da tiranti in fune
                  - ad impalcato sospeso con strallatura asimmetrica e pilone 
                  verticale
                  - ad impalcato sospeso con strallatura asimmetrica e pilone 
                  inclinato
                  - a tensostruttura a doppio effetto, presollecitata, con funi 
                  a curvature contrapposte
                  
                  I risultati della progettazione preliminare sono stati illustrati 
                  mediante tecniche interattive grafiche, modellazione solida 
                  3-D e fotosimulazioni di impatto ambientale.
                  
                  Il progetto esecutivo
                  La soluzione strutturale, sviluppata in sede di progettazione 
                  esecutiva, concettualmente riprende, in versione moderna, quella 
                  esistente in Comune di Sasso Marconi, anch’essa sul fiume 
                  Reno in prossimità del Palazzo de’ Rossi e consiste 
                  essenzialmente in:
                  - un sistema principale portante di tipo sospeso in funi ad 
                  alta resistenza
                  - un sistema di funi stabilizzanti a curvatura contrapposta
                  - due portali d’ancoraggio con fondazioni a gravità
                  
                  
                  Il sistema portante principale
                  
                  Il sistema portante principale è costituito da due  
                  funi portanti di 98 m di luce libera e 15 m di freccia . Ogni  
                  fune portante è , di tipo spiroidale, con fili elementari 
                  ad alta resistenza (sigma r> 1600 N/mm2), protette contro 
                  la corrosione mediante zincatura di classe B (s> 300 gr/m2), 
                  di diametro nominale Ø=60 mm.
                  Le funi portanti sono disposte secondo linee sghembe nello spazio 
                  adottando una configurazione naturale di equilibrio dipendente, 
                  dalla distribuzione dei carichi (trasmessi dall’impalcato 
                  alle funi portanti tramite i pendini  di collegamento) 
                  e dalle condizioni di vincolo cardinali. Questa configurazione 
                  è data principalmente dalla forma dell’impalcato, 
                  di larghezza variabile secondo un andamento a doppia parabola, 
                  tra i 2.50 m all’imposta ed i 6 m in mezzeria, che permette 
                  di ottenere, con la struttura dell’impalcato stesso, la 
                  funzione di controventamento orizzontale fuori dal piano verticale.
                  Le funi portanti confluiscono nel punto d’ancoraggio (in 
                  sommita` delle colonne di sostegno) dove è stato studiato 
                  un particolare costruttivo a cerniera-perno che permette di 
                  collegare le funi portanti, le funi di strallo e le colonne 
                  ad A permettendo, automaticamente, di ottenere la posizione 
                  di equilibrio dei vari componenti in situazione di esercizio 
                  facilitando, inoltre, le operazioni di montaggio.
                   I pendini di collegamento tra impalcato e funi portanti, 
                  sono realizzati in funi spiroidali Ø= 16 mm – 19 mm, 
                  zincate; essi sospendono l’impalcato ogni 2.50 m. collegandosi 
                  a travi trasversali metalliche a luce variabile, a sezione chiusa, 
                  in acciaio Fe 430 D e trasmettono gli sforzi alle funi portanti 
                  mediante speciali morsetti ad attrito. 
                  L’impalcato, della lunghezza complessiva fra i portali 
                  di 98.00 m, è in legno di larice, opportunamente trattato, 
                  in tavole aventi spessore 0.07 m, larghezza 0.20 m e lunghezza 
                  5.00 m.
                  I listelli sono posizionati longitudinalmente al senso di percorrenza 
                  della passerella, accostati l’un l’altro con una 
                  fuga di 8 – 10 mm per consentire il passaggio dell’acqua 
                  e le usuali dilatazioni del legno stesso.
                  
                  
                  Il sistema stabilizzante
                  
                  Il sistema stabilizzante è costituito da funi a curvatura 
                  contrapposta, del diametro nominale di 40 mm, dotate di uno 
                  sforzo coattivo di pretensione di 500 KN, disposte in corrispondenza 
                  del perimetro esterno dell’impalcato.
                  
                  Le funi stabilizzanti permettono di ottenere un sistema verticale 
                  a doppio effetto generando cosi un meccanismo strutturale di 
                  risposta a tensostruttura a differenza della classica stabilizzazione 
                  per gravità dei sistemi semplicemente sospesi. 
                  Le funi stabilizzanti sono dotate di componenti di curvatura 
                  nei piani verticale ed orizzontale in modo da ottenere una risposta 
                  efficace contro le azioni dei carichi gravitazionali e le azioni 
                  di lift (sollevamento) e drag (trascinamento) indotte dal vento.
                  Le funi stabilizzanti si ancorano su una fondazione in c.a.
                  
                  I cavalletti d’ancoraggio
                  
                  Il sistema tensostrutturale formato dalle funi portanti e stabilizzanti 
                  genera, alle imposte ,sforzi di trazione, con componenti orizzontali 
                  e verticali, che devono essere equilibrate e riportate a terra 
                  tramite un sistema d’ancoraggio. Nel presente progetto, 
                  si adotta un sistema di ancoraggio formato da cavaletti costituiti 
                  da due puntoni configurati ad “A” e da una strallatura 
                  costituita da quattro funi di strallo di 40 mm. Di diametro, 
                  disposte sul piano verticale longitudinale.
                  I puntoni, dell’altezza fuori terra di ca. 22,00 m, sono 
                  realizzati con profili tubolari in acciaio Fe 510 D a sezione 
                  circolare di diametro 711,2 mm e di spessore 12 mm, incernierati 
                  alla base.
                  
                  Le fondazioni
                  Gli sforzi delle colonne sono trasmessi alle fondazioni in c.a.
                  In funzione delle caratteristiche geotecniche del luogo e` stato 
                  possibile adottare soluzioni fondazionali di tipo diretto.
                  Gli sforzi degli stralli sono equilibrati da fondazioni funzionanti 
                  a gravità, tipiche dei ponti strallati e sospesi, posizionate 
                  a ca. 22-23 m dai puntoni di cui sopra, dove l’equilibrio 
                  delle forze si ottiene: in verticale mediante il peso della 
                  fondazione stessa e in orizzontale mediante il contributo combinato 
                  dell’attrito e di una percentuale della spinta passiva.
                  La fondazione delle colonne può essere paragonata ad 
                  un muro di sostegno caricato verticalmente dalle colonne e orizzontalmente 
                  dalle funi stabilizzanti.
                  
                  
                  Osservazioni sulla risposta vibrazionale dellle passerelle pedonali
                  
                  Le passerelle pedonali in generale presentano un basso rapporto 
                  tra carichi permanenti e carichi accidentali e, allo stesso 
                  tempo, notevoli luci libere. In queste condizioni, i sistemi 
                  e le tipologie strutturali normalmente impiegati per i ponti 
                  pedonali, hanno  una risposta dinamica caratterizzata da 
                  frequenze naturali di vibrazione molto vicine alle frequenze 
                  di sensibilità umana (Vibration Upgrading of Gimnasia, 
                  Dance Halls and Footbridges- Structural Engineering International 
                  2/92; Dynamic Behaviour of Footbridges- G.P. Tilly, R. Eyre).
                  Dalla letteratura tecnica viene consigliato di evitare i range 
                  di frequenze compresi tra 1.6<->2.4 Hz e tra 3.5<->4.5Hz. 
                  L’aspetto prestazionale , a livello di “human comfort”, 
                  viene considerato dall’Eurocodice 3 Design of  
                  Steel Structures- Part2: Steel Bridges quale stato limite di 
                  servizio.  L’analisi dinamica, raccomandata dall’Eurocodice, 
                  è stata implementata e verificata in modo da contenere 
                  l’accelerazione indotta dal carico dinamico di riferimento 
                  entro valori ammissibili.
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| Dettaglio costruttivo | Dettaglio costruttivo |