COMMITTENTE
Comune di Ravenna
PRESTAZIONE
Progettazione strutturale
ANNO
1999
PROGETTISTA STRUTTURALE
Prof. Ing.
Massimo Majowiecki
ELEMENTI DIMENSIONALI
15.400 mq
IMPORTO OPERA
€ 19.108.905,27
STATO DELL'ARTE
In costruzione
La progettazione concettuale
del sistema strutturale adottata per il nuovo Museo Archeologico
di Classe è indirizzata al parziale recupero delle strutture
murarie dell’esistente complesso dello Zuccherificio,
costituito da edifici realizzati tra la fine dell’800
e la prima metà del 900.
Tenendo conto dei rilievi di tipo architettonico e strutturale,
eseguiti in sede di progettazione preliminare è stato
possibile constatare che le strutture sono prive generalmente
di qualsiasi valore documentario ed in larga misura dissestate
e corrose. Tuttavia le condizioni generali degli involucri murari
sono complessivamente buone, appare quindi logico ed opportuno
mantenerli, procedendo al loro consolidamento ed alla ricostruzione
delle parti demolite.
Tenendo conto di quanto su esposto, la fase definitiva del progetto
strutturale del Museo Archeologico si é basata sulle
seguenti scelte:
- mantenimento degli involucri murari degli edifici A e B, con
le attuali finestrature e cornici di coronamento, con la ricostruzione
delle parti demolite, segnatamente nel prospetto esterno occidentale;
La verifica di resistenza e di stabilitá delle opere
murarie é oggetto della progettazione edilizia.
- demolizione, pulitura ed accatastamento delle colonne in ghisa
e delle altre strutture recuperabili presenti negli edifici
A e C con recupero a rottame dei materiali ferrosi, completamente
riciclabili;
demolizione e trasporto a rifiuto delle parti superstiti del
solaio di copertura, del piano seminterrato del corpo B e delle
relative strtture portanti, in acciaio e cemento armato;
- demolizione delle coperture e capriate, con selezione ed accatastamento
del materiale recuperabile e trasporto a rifiuto di quello inutilizzabile;
- demolizione e rifiuto dei basamenti, dei manufatti e delle
opere murarie che interferiscono con l’utilizzazione delle
aree esterne e degli edifici;
- realizzazione di una nuova struttura in acciaio intelaiata,
a più piani, all’interno degli edifici A, B e C,
su fondazioni dirette e/o indirette, indipendenti da quelle
degli involucri murari che vengono mantenuti e realizzate in
maniera da non disturbare il piano di fondazione delle stesse;
- ricostruzione dei volumi edilizi demoliti, in prosecuzione
degli edifici B e C;
rifacimento delle capriate metalliche con tipologia simile alla
esistente e dei manti di copertura, mantenendo le quote di imposta,
le quote di colmo e le volumetrie esistenti;
- predisposizione delle canalizzazioni destinate ad accogliere
tutte le reti tecnologiche, prima di realizzare le strutture
metalliche.
La progettazione esecutiva, é (o, per alcuni punti, sará)
basata sulle seguenti indispensabili operazioni di accertamento
e verifica e sulla elaborazione dei relativi documenti tecnici:
- rilievo geometrico e classificazione dei materiali costituenti
gli involucri murari da restaurare e ricostruire e rilievo delle
strutture e dei basamenti da demolire;
- esecuzione di sondaggi finalizzati alla individuazione e verifica
delle fondazioni che costituiscono gli involucri murari anche
al fine di prevedere eventuali opere di consolidamento;
- esecuzione di indagini geologiche e geotecniche mediante sondaggi
e prove penetrometiche, finalizzati all’accertamento delle
caratteristiche meccaniche dei terreni di fondazione e delle
tipologie fondazionali più appropriate in funzione delle
caratteristiche strutturali delle nuove opere in elevazione;
- esecuzione di sondaggi finalizzati all’accertamento
degli spessori e delle caratteristiche meccaniche dei materiali
dei basamenti (interni ed esterni) e dei solettoni.
Le strutture murarie esistenti che costituiscono gli involucri
esterni saranno integrate, nel sistema strutturale principale,
con il ruolo di pareti di taglio. Esse sono indirizzate ad assorbire
le azioni longitudinali e trasversali prodotte dall’azione
del vento e del sisma equivalente (s = 6), considerato in sede
di analisi strutturale quale carico orizzontale di riferimento
indirizzato ad ottenere una adeguata rigidezza traslante ed
il dimensionamento di un’affidabile sottostruttura di
controventamento del sistema strutturale globale (setti, pareti
di taglio, vani scale, croci di S.Andrea). Le pareti esistenti
saranno integrate da pareti di taglio interne in modo da ottenere
una adeguata regolarità distributiva delle masse e rigidezze
in pianta ed elevazione.
I solai di nuova costruzione saranno rigidamente collegati alle
strutture murarie esistenti in modo da creare una interazione
strutturale orizzontale. Mediante adatti particolari costruttivi
a funzionamento pendolare, si intende scorrelare elasticamente,
in direzione verticale, le nuove strutture da quelle esistenti
in modo da minimizzare le incertezze relative a cedimenti differenziali
nelle fondazioni.
Non essendo la costruzione in zona sismica il dimensionamento
e la verifica strutturale non saranno soggetti alle prescrizioni
attuative regolamentari.
Per quanto riguarda le opere fondazionali, in una prima fase,
sono state progettate di tipo superficiale a travi rovescie,
prevedendo la rimozione delle strutture murarie ed in c.a. esistenti
di sottofondazione degli impianti industriali, la cui geometria
non è stata ancora rilevata. In funzione delle informazioni
ottenute dalla relazione geotecnica della Tecneco S.R.L. in
data Novembre 1998, si conviene che, data la natura e la eterogeneità
delle strutture sepolte e parzialmente rilevabili visivamente,
sia necessaria una precisa valutazione della fattibilità
progettuale della loro demolizione ed asporto senza pregiudicare
comunque le strutture fondali dell’involucro murario da
preservare.
Pur essendo i carichi compatibili con la capacità portante
della litozona sabbiosa e con tipologie fondazionali superficiali
è stata valutata, in termini di opportunità economica
la soluzione di fondazioni profonde, che attraversino nei soli
nodi corrispondenti alle colonne le numerose strutture esistenti
che si interpongono fra il sottosuolo e le strutture in elevazione.
Lo spessore e l’uniformità del banco sabbioso rendono
applicabile, dal punto di vista geotecnico, tale soluzione.
Descrizione tipologica delle strutture
Edificio Museo
Per questo edificio e stata adottata una struttura a telai trasversali
disposti su piani paralleli ad interassi variabili compresi
tra 4.50 m. e 5.10 m., in modo da adattarsi all’orditura
originale delle strutture murarie esistenti. In sezione trasversale
i telai si presentano a due piani, a quote +5.60 m e 11.40 m rispettivamente,
oltre il livello terra (+0.40 m). Le campate sono tre: quella
centrale di 6.20 m di luce libera e due laterali simmetriche
di 4.40 m. Due sbalzi di 1.50 m portano i telai a contatto delle
murature esistenti.
Le colonne sono costituite da profili tubolari in acciaio Fe
430 C. Le strutture orizzontali sono costituite da travi doppie
in profilati aperti tipo HE in Fe 430 C, ordite in due direzioni
normali (nel piano e fuori dal piano del telaio trasversale)
conferendo una continuità spaziale a tutti gli orizzontamenti.
Le travi sono collaboranti, quali sezione mista acciaio-calcestruzzo,
con la soletta piena in c.a. ad armatura bidirezionale. Il collegamento
soletta-travi metalliche avviene tramite pioli saldati tipo
Nelson. La rigidezza delle strutture orizzontali è stata
progettata in modo da ottenere vibrazioni verticali antropiche
con frequenza superiore a 3 Hz.
La copertura dell’edificio A, è realizzata con
capriate di tipo reticolare (rispettando il progetto originale)
in profili metallici di tipo aperto HE ed UNP Fe 430 C, appoggiate
direttamente sulle esistenti pareti in muratura e disposte ad
interassi analoghi ai corrispondenti telai trasversali. Le capriate
sono composte mediante l’affiancamento di due strutture
reticolari, separate di 1m. e collegate tra loro con calastrelli,
dello stesso profilo dei correnti, per eliminare il fenomeno
di instabilità fuori dal piano. In questo modo, è
stato possibile evitare la presenza di strutture secondarie
(arcarecci) ed adottare per la copertura, un manto formato da
lamiera grecata in acciaio preverniciata collaborante con una
soletta in cemento e collegato al puntone della capriata mediante
connettori tipo Hilti. In corrispondenza della mezzeria della
capriata è posizionata una passerella tecnica metallica.